Riportiamo alcuni radio-echi meteorici notevoli registrati dalla stazione RALmet, concentrati nei giorni 17-18-19 Novembre 2018 durante il periodo del massimo previsto per lo sciame delle Leonidi (originate dalla cometa Cometa 55P/Tempel-Tuttle). Forse a causa delle peculiari caratteristiche di questo flusso, dalle nostre registrazioni si nota che il picco massimo appare chiaramente dal conteggio dei “radio-bolidi” e della durata giornaliera degli eventi, mentre è “mascherato” dal flusso sporadico di fondo nel semplice conteggio giornaliero.
Con il termine (non bellissimo…) “radio-bolidi” abbiamo arbitrariamente classificato gli eventi più appariscenti, ragionando in termini di energia associata all’impulso del segnale radio catturato, energia calcolata come prodotto dell’intensità per la durata dell’evento. Secondo la nostra definizione, tutti i radio-echi con energia di segnale superiore a 0.1 Joule, sono classificati come “radio-bolidi”. E’ noto, inoltre, che la durata complessiva degli eventi catturati in un giorno è proporzionale alla massa del materiale extraterrestre penetrato in atmosfera. Come si vede dai precedenti grafici, questi parametri consentono, in generale, una migliore identificazione dei picchi associati agli sciami, altrimenti “immersi” nel flusso sporadico di fondo quando si effettua il semplice conteggio degli eventi.
Altra evidenza, statisticamente interessante, è l’incremento di potenza del rumore di fondo registrato dalla stazione ricevente in questi giorni: come confermato dall’analisi degli spettrogrammi, non si sono verificati disturbi artificiali e naturali di livello tale da combinarsi con il rumore associato ai radio-echi meteorici.
I seguenti spettrogrammi “visualizzano” gli eventi più energetici che, effettivamente, appaiono concentrati nei giorni 17-18 e 19, in particolare nelle prime ore del 19 Novembre. Ricordo che le tracce mostrate negli spettrogrammi non rappresentano il meteoroide, ma solo la traccia ionizzata da questo generata durante l’urto ad elevata velocità con le molecole dell’atmosfera terrestre. L’evoluzione di queste scie ionizzate, i movimenti e le caratteristiche di estinzione non sono, quindi, una rappresentazione della struttura fisica del meteoroide, anche se l’intensità e la durata dell’evento sono, ovviamente, correlati con le sue dimensioni.