Le stelle cadenti di Gennaio.
Un confronto fra i dati catturati dal 2018 ad oggi.
Come notizia di inzio anno, propongo un “flash” sulle registrazioni relative al massimo dello sciame meteorico delle Quadrantidi ottenute dal conteggio dei radio-echi meteorici catturati dalla stazione RALmet negli ultimi quattro anni. Questo monitoraggio, opportunamente filtrato dal rumore e dagli eventi spuri (principalmente disturbi di origine artificiale) ed operativo a qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi condizione meteorologica, evidenzia chiaramente l’evoluzione di attività del flusso durante i giorni a cavallo del massimo e le differenze nel corso degli ultimi 4 anni. Inoltre, a causa dello sfasamento temporale introdotto dallo scorso anno bisestile, quest’anno il massimo dello sciame si è verificato il 3 gennaio anzichè il 4.
Come si sa, le Quadrantidi sono uno sciame caratterizzato da meteoroidi poco massicci, anche se numerosi. Le riflessioni radio (alla frequenza di 143.050 MHz) sono, infatti, di breve durata e l’attività generale del flusso, concentrato sulla data del massimo, si esaurisce in poche ore. Infatti, osservando i seguenti grafici si vede come, differenze annuali sulla frequenza degli eventi a parte, le riflessioni radio associate alle tracce ionizzate sono di durata relativamente breve, quindi generate da meteoroidi poco massicci.
Da una prima analisi dei dati acquisiti ed elaborati sembra che nel 2019 l’orbita terrestre abbia intercettato una regione del flusso densa e spazialmente compatta (poco dispersa), mentre quest’anno il materiale e la “polvere” meteoritica intercettata dal nostro pianeta è risultata più dispersa e diffusa, con una maggiore durata complessiva nello sviluppo dello sciame (si veda l’ultimo dei seguenti grafici).