La mattina del 2 aprile 2021, poco dopo le ore 8 UTC, la nostra stazione RALmet ha catturato un radio-eco meteorico notevole: si tratta della riflessione radio del segnale trasmesso dal radar francese Graves alla frequenza di 143.050 MHz, dovuta alla traccia ionizzata generata da un oggetto di massa considerevole rispetto agli standard di questo periodo. La persistenza della riflessione radio è durata, infatti, circa 3 minuti.
Il seguente spettrogramma (realizzato componendo 3 immagini catturate in sequenza) documenta l’evento che, almeno secondo i dati raccolti dalla nostra stazione che “osserva” continuamente cielo, risulta il più importante radio-eco meteorico catturato dall’inizio dell’anno.
La seguente tabella riporta i parametri del segnale radio calcolati in base alle impostazioni di rivelazione utilizzate per la nostra stazione: la durata della riflessione meteorica risulta notevolmente superiore a quella caratteristica degli eventi che caratterizzano questo periodo dell’anno i quali, raramente, superano qualche decina di secondi. La durata e la fine dell’evento risultano leggermente sottostimati rispetto alla durata effettiva deducibile dall’analisi dello spettrogramma, dato che l’automatismo dell’algoritmo di conteggio si attiva quando il segnale radio supera una prefissata soglia dinamica rispetto al rumore di fondo. Nell’analisi dello spettrogramma, inoltre, devono essere considerate le divisioni temporali della scala orizzontale, non le rispettive distanze che possono variare sull’immagine a causa di latenze nel campionamento del sistema di acquisizione e di possibili errori nella composizione/sovrapposizione di differenti spettrogrammi.
Quando la presistenza è di lunga durata, come in questo caso, è necessario considerare l’effetto di modulazione in ampiezza causato dalla scansione spaziale operata dalle antenne del trasmettitore Graves che tende a separare in più parti la traccia, soprattutto nella fase decadente del segnale. L’effetto dipende principalmente dal tempo di scansione del trasmettitore e da altri fattori come la distanza dal trasmettitore e la forma del beam di ricezione. In questi casi, per evitare di sovrastimare il numero di radio-echi nel conteggio statistico, è stato introdotto un algoritmo che (solo quando serve) considera appartenenti ad uno stesso evento tutti i radio-impulsi che distanno fra loro un tempo specificato.