In questo breve articolo descrivo l’attività geomagnetica registrata dal magnetometro RALMAG, installato presso l’Osservatorio Astronomico “N. Copernico” di Saludecio (RN), dall’inizio dell’anno a oggi.
Lo scopo delle nostre misure è correlare le variazioni della componente orizzontale Y del campo magnetico terrestre con l’attività solare (il “motore” delle tempeste geomagnetiche), molto scarsa in questo periodo di minimo (ciclo 24). Il magnetometro si conferma uno strumento potente per verificare come l’attività della nostra stella impatti con la magnetosfera terrestre, generando segnali chiaramente riconoscibili. Le fluttuazioni della componente orizzontale del campo magnetico sono anche causate da interferenze di varia natura che si sovrappongono ai segnali che ci interessano: l’esperienza accumulata nell’analisi dei dati e il confronto con le registrazioni di riferimento degli osservatori professionali ci consente di selezionare le informazioni “utili” da quelle interferenti. Le variazioni dovute alle tempeste geomagnetiche indotte dal Sole, infatti, oltre al loro caratteristico andamento, sono contemporaneamente osservabili nelle registrazioni dei vari osservatori sparsi nel mondo, mentre i disturbi artificiali sono esclusivamente locali.
Il nostro strumento comprende un sensore fluxgate installato all’interno di un pozzetto interrato, vicino all’edificio dell’osservatorio, collegato via cavo all’unità centrale che, tramite un computer e un programma dedicato, acquisisce i dati e li visualizza in questa pagina, aggiornandoli ogni 5 minuti. Grazie alla connessione internet dell’osservatorio è possibile controllare da remoto il magnetometro e scaricare periodicamente i dati che saranno successivamente elaborati. Questo è molto importante per la strumentazione che opera automaticamente per lunghi periodi di tempo senza interventi di operatori: è garantita la completa funzionalità e la continuità del sistema e, in questo periodo di “distanziamento sociale” dovuto all’epidemia Covid-19, risulta minimo il livello di interferenze artificiali, non essendo frequentata l’area dell’osservatorio ed essendo minimo il traffico veicolare.
I seguenti grafici mostrano gli avvenimenti significativi registrati dalla nostra stazione. Questi eventi, considerati quasi eccezionali in questo periodo di scarsa attività solare (passano molti giorni prima di osservare una macchia), sono stati evidenziati nelle registrazioni per distinguerli dai tipici segnali impulsivi dovuti alle interferenze locali.
Il seguente grafico mostra una caratteristica sequenza di disturbi dovuti ad interferenze locali (di natura sconosciuta, con intensità relativamente elevata) che spiccano su un background “quieto”.
L’ultima registrazione illustra il metodo utilizzato per verificare la bontà delle nostre registrazioni: i magnetogrammi sono confrontati con quelli di alcuni osservatori ufficiali (http://www.intermagnet.org/index-eng.php) per validare le variazioni della componente orizzontale Y del campo magnetico terrestre dovute all’attività solare, escludendo possibili interferenze locali.
Concludo questo report mostrando come, disturbi sporadici a parte, il magnetogramma del mese di Marzo risulti particolarmente “quieto” a causa della scarsa attività solare e della “ridotta mobilità e interazione sociale” imposta in questi tempi di epidemia.
Ci auguriamo di tornare ad osservare, prima possibile, qualche interferenza di natura artificiale, segno che l’Osservatorio “N. Copernico” è tornato in piena attività!