Breve rapporto sull’attività meteorica dello sciame Quadrantidi 2018-2019 dedotta dall’analisi dei radio-echi meteorici catturati dalla stazione RALmet
La stazione radio RALmet (Senigallia, ANCONA, Italia) osserva continuamente il cielo (alla frequenza di 143.050 MHz) per catturare i segnali irradiati da un trasmettitore lontano, riflessi a un’altezza di 80-100 km dal canale ionizzato generato dai meteoroidi che, provenienti a grande velocità dallo spazio esterno, impattano con le molecole dell’atmosfera consumandosi per attrito. Canale ionizzato significa una regione stretta e lunga, come una scia, dove è presente un’elevata densità di particelle libere, elettricamente cariche (soprattutto elettroni). Questa regione, relativamente evanescente e transitoria, può riflettere i segnali radio che la “illuminano”, rendendoli visibili alla nostra stazione ricevente. In linea d’aria, la distanza fra noi e il trasmettitore (radar Graves nel sud della Francia) è poco più di 700 km: se non ci fossero queste tracce ionizzate in cielo, non riusciremo a “vedere” i meteoroidi che ci “cadono addosso” anche di giorno. Il numero di impulsi radio ricevuti (radio-echi) è proporzionale al numero di oggetti che entrano in atmosfera, la loro intensità e durata sono proporzionali alla loro massa. Effettivamente, la tecnica radio (meteor scatter) è un metodo molto potente per analizzare statisticamente la quantità di oggetti che riceviamo dallo spazio e l’occorrenza dei vari flussi meteorici che periodicamente osserviamo come “stelle cadenti”.
Il conteggio e l’analisi degli implusi radio dovuti agli echi meteorici, quindi, è correlato con il numero e le proprietà degli oggetti che li hanno generati: il loro costante monitoraggio descrive con precisione la statistica delle “piogge meteoriche”, di giorno come di notte, in qualsiasi condizione meteorologica. La seguente immagine confronta le attività rilevate dalla nostra stazione nei mesi di Gennaio 2018 e 2019, quando la Terra incrocia l’orbita dello sciame Quadrantidi, uno dei flussi annuali più importanti.
Le mappe a colori, che riportano il numero di eventi registrati ogni ora del giorno e ogni giorno del mese, mostrano una vistosa differenza di attività delle Quadrantidi, molto più numerose quest’anno rispetto all’anno scorso. La frequenza degli eventi radio catturati dalla nostra stazione è risultata praticamente doppia, con un considerevole incremento di massa meteorica entrata in atmosfera.
I seguenti grafici confrontano in dettaglio il numero di radio-echi registrati per ora nei mesi Gennaio 2018 e Gennaio 2019. Le Quadrantidi dell’anno scorso hanno fatto registrare due massimi: il primo, di minore intensità, si è verificato il giorno 4 alle ore 04 UTC (l’orario non considera i minuti e i secondi), il secondo, più intenso, due giorni dopo. L’attività di quest’anno è stata molto più intensa, con un solo massimo il giorno 4, sempre alle ore 04 UTC.
Ulteriore conferma di quando osservato viene dal conteggio degli eventi più energetici e dell’analisi della durata giornaliera dei radio-echi, somma delle durate di tutti gli eventi catturati durante la giornata. Questa durata è proprorzionale alla massa del materiale extraterrestre entrato in atmosfera ogni giorno: si vede come nei giorni interessati dallo sciame nel 2019 la Terra ha intercettato l’orbita di una quantità di materiale nettamente superiore a quella dell’anno precedente.
Il monitoraggio continua: siamo interessati a verificare come varia, anno dopo anno, l’attività meteorica analizzata con tecniche radio.